23 settembre 2025
Quando si scelgono guanti da lavoro rivestiti, non basta guardare la taglia, il colore o il prezzo: un fattore fondamentale è il tipo di spalmatura sul palmo, ovvero il materiale che ricopre la parte esterna a contatto con gli oggetti.
I materiali più comuni sono nitrile, poliuretano (PU) e lattice. Ognuno ha caratteristiche molto diverse, e la scelta corretta dipende dall’ambiente, dal tipo di lavoro, dal livello di rischio e dalla sensibilità richiesta.
Vediamo insieme i pro, i contro e gli usi consigliati per ciascuna spalmatura.
Il nitrile è un materiale sintetico molto resistente, con buona tenuta anche su superfici oleose e un’elevata durata nel tempo.
Nota: se lavori con oggetti scivolosi o oliati, il nitrile (soprattutto nella versione sabbiata) è spesso la scelta più sicura ed efficiente.
Il PU è molto sottile, leggero e traspirante. Garantisce una grande libertà di movimento e un eccellente controllo tattile.
Ideale per chi lavora con oggetti piccoli o ha bisogno di una presa precisa senza perdere sensibilità tattile.
Il lattice offre una presa molto salda, anche su superfici lisce o leggermente umide. È estremamente elastico e si adatta bene alla mano, offrendo una buona sensibilità tattile.
Attenzione: in ambienti umidi il lattice mantiene la presa, ma con oli e sostanze chimiche perde rapidamente efficacia e durata.
Non esiste una spalmatura “migliore in assoluto”: tutto dipende dal tipo di lavoro e dall’ambiente in cui operi. Conoscere le differenze tra lattice, nitrile e PU permette di scegliere il guanto più adatto in modo consapevole, evitando sprechi e aumentando la sicurezza.
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